Il cantiere di San Michele a Cervasca e il possibile intervento di Giovanni Battista Borra:Paragrafo Descrizione oggetto
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Il cantiere di San Michele a Cervasca e il possibile intervento di Giovanni Battista Borra:Paragrafo Descrizione oggetto
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Suddiviso in due navate di piccole dimensioni, l’edificio intitolato all’arcangelo era già stato ristrutturato prima del 1675 e si presentava in condizioni tutto sommato decorose. Oltre al maggiore – curato dalla confraternita del Santissimo Sacramento – la chiesa era dotata di altri quattro altari, dedicati al Santissimo Rosario, alla Natività della Vergine, alla Santissima Trinità e all’Annunciazione. A questi si era aggiunto nel 1736 quello della Madonna della Losa. Su proposta di don Giovanni Francesco Borgognono la vecchia struttura viene demolita tra il 1736 e il 1743 per lasciare il posto a una fabbrica più grande. Il cantiere, aperto nel 1748, viene finanziato da una sottoscrizione pubblica e prosegue fino al 1761. Una pietra murata sul fianco destro del nuovo immobile commemora l’impresa: “POST PRELIUM VICTOR MICHEL A (R) 1749”. La struttura si articola in una sola navata conclusa da un’abside semicircolare. Alle pareti interne si addossano i quattro altari laterali. La facciata è scandita in tre ordini, ciascuno dei quali è ripartito verticalmente in tre porzioni da lesene. Nel secondo registro, al di sopra del portale di accesso, si apre una nicchia affrescata con la figura del santo titolare. Al prospetto si addossa il campanile cuspidato a pianta quadrata.