Un esordio documentato per Tommaso Biazaci: la teoria di santi della parrocchiale di Marmora:Paragrafo Autore

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Un esordio documentato per Tommaso Biazaci: la teoria di santi della parrocchiale di Marmora:Paragrafo Autore

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Sotto la raffigurazione del santo assisiate e sopra quello che era l'antico accesso al luogo di culto - ora murato - compare una cartella contenente un'iscrizione che riporta la data di committenza e l'autore del ciclo: "[F]ACENDO MALE SPERANDO BENE LO TEMPO PASSA E LA MORTE VIENE // [M]CCCCLIX et DIE XXVIII JUNII / HOC OPUS CELEBRATUS FUIT // [T]HOMAS DE BUSCHA PInXIT". Si tratta della prima opera ascrivibile con certezza a Tommaso Biazaci, artista che, tra la seconda metà del Quattrocento e gli inizi del secolo successivo, avrebbe gestito una bottega di straordinario successo, operante sia nelle valli del cuneese sia nel ponente ligure. Accanto a qualche incertezza nel raccordo delle presenze umane con lo spazio, il ciclo svela gli interessi del pittore in una fase piuttosto precoce della sua attività, testimoniando l'aurorale tendenza verso una rappresentazione semplificata ma convincente della realtà insieme a un'attenzione per gli effetti di luce che lo avvicina al linguaggio praticato da personalità attive tra la Riviera di Ponente e il Nizzardo come Giacomo Durandi.

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