Chiese e cappelle della Valle Grana nel XVIII secolo, tra rinnovi e ricostruzioni:Paragrafo Descrizione oggetto

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Chiese e cappelle della Valle Grana nel XVIII secolo, tra rinnovi e ricostruzioni:Paragrafo Descrizione oggetto

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Fatte salve le peculiarità dei singoli cantieri, gli interventi sono prevalentemente di ricostruzione e, a seconda dei casi, si rapportano all’esistente in maniera più o meno incisiva. Se talvolta le modifiche non stravolgono del tutto l’impianto, in altre evenienze si prevede la demolizione e la riedificazione dell’intera architettura. Un semplice elenco è sufficiente a restituire il carattere capillare di questi rimaneggiamenti: tra il 1688 e il 1699 si colloca il cantiere dell’oratorio dell’Annunziata a Caraglio, tra il 1704 e il 1716 si aprono invece quelli che coinvolgono il santuario di San Magno, San Ponzio a Pradleves, Sant’Ambrogio a Colletto, Sant’Anna a Chiotti, mentre nei decenni successivi si scalano i rinnovi della cappella di Sant'Anna e della chiesa di San Giacomo Maggiore a Monterosso Grana (rispettivamente 1722-1723; 1724-1728); delle parrocchiali di San Giovanni Battista a Frise (quarto decennio), San Michele a Cervasca (1748-1761), Santa Maria Assunta a Caraglio (1770-1779); dell’oratorio di San Giuseppe a Valgrana (1764-1779); delle cappelle dell’Assunta a Campomolino (1754-1763), della Vergine della Neve a Narbona (1756) e di Santa Margherita a Valliera (i lavori proseguono fino all’ottavo decennio).

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