Chiese e cappelle della Valle Grana nel XVIII secolo, tra rinnovi e ricostruzioni:Paragrafo Contesto

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Chiese e cappelle della Valle Grana nel XVIII secolo, tra rinnovi e ricostruzioni:Paragrafo Contesto

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Nel corso della visita compiuta sul territorio della sua diocesi (1703), il prelato sollecita la ricostruzione delle parrocchiali, autorizzando a celebrare momentaneamente nei sacelli campestri e a ricavare materiale dagli edifici ecclesiastici non più in uso. In linea con questi principi, è il vescovo stesso a favorire il trasferimento in valle dell’architetto Giuseppe Galletti, inviato dal monsignore ad occuparsi dell’erezione della nuova ala del santuario di San Magno (1703), ma attivo probabilmente anche nella progettazione della chiesa di San Ponzio a Pradleves (1704-1716). Sotto lo sprone delle prescrizioni episcopali la Valle Grana si avvia a diventare una sorta di ‘cantiere aperto’. Al di là delle indicazioni dell’autorità ecclesiastica, l’attività edilizia che per tutto il secolo coinvolge i luoghi di culto della zona risponde alle esigenze di comunità sempre più numerose e incontra gli interessi della nuova classe dirigente, laica ed ecclesiastica.

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