Sulla facciata, in prossimità dell’accesso al piano superiore, sopravvivono le tracce di una decorazione ad affresco, che presenta uno stato conservativo piuttosto buono a dispetto delle lacune. Una cornice lineare in bicromia serra due riquadri, il primo raffigura la Madonna in trono con il Bambino, il secondo rappresenta la Trinità, effigiata secondo la variante ‘triandrica’: da un unico corpo centrale si dipartono infatti tre busti. Ognuno di essi – figura di una delle tre persone del Dio trino – ha le fattezze di Cristo e, se una mano è atteggiata nel gesto benedicente, l’altra regge il libro della Scrittura chiuso. Nella seconda scena la Vergine è invece seduta su una banca lignea e ha alle sue spalle un drappo legato con anelli all’incorniciatura. Contornata dai capelli sciolti, la testa di Maria è ornata soltanto dal nimbo. I suoi occhi sono volti verso il basso in un’espressione assorta mentre la mano è rivolta verso l’osservatore in un segno di saluto. Seduto sulle gambe della Madre il Bambino è intento a leggere un libro. A fianco della porta compare inoltre la figura di sant’Antonio abate, chiaramente identificato dai consueti attributi iconografici. La presenza di questa figura, insieme al Tau in mattoni collocato all’apice del muro in prossimità della copertura, suggerisce che ad occuparsi dell’ospizio e delle relative attività assistenziali fosse l’ordine degli antoniani.