I frati si stabiliscono dapprima in una casa presa in affitto grazie alle elemosine dei fedeli e poi, nel 1618, prendono possesso dell’oratorio dei Disciplinanti, adattando a convento lo stabile adiacente alla chiesa. I religiosi operano fin da subito su due campi di azione: da un lato si dedicano alla predicazione, alla celebrazione della liturgia e alla somministrazione dei sacramenti, dall’altro incentivano la ristrutturazione e la dotazione dei principali edifici di culto cittadini. Soltanto alla fine del XVII secolo i cappuccini consolidano la propria presenza nel borgo, avviando la costruzione di un complesso conventuale dopo aver acquistato un terreno adibito ad orti e giardini ai margini del centro abitato. La Relatione della fabrica del convento stesa da Benedetto da Rivoli consente di ripercorrere l’iter di un cantiere che, inaugurato tra il 1697 e il 1698, sarebbe rimasto aperto fino al 1720, quando, superate le difficoltà dovute alla mancanza di fondi e alle frizioni con la comunità locale, i frati si sarebbero finalmente trasferiti nella nuova struttura. Il padre Francesco da Torino ricopre un ruolo di primo piano durante lo svolgimento dell’impresa, occupandosi sia della gestione delle pratiche amministrative sia della supervisione dei lavori.