A La Brigue, ad esempio, i Catari trovarono un rifugio ideale. Questo piccolo borgo, grazie alla sua posizione isolata tra le montagne, divenne un centro di raccolta e di preghiera per chi desiderava vivere una spiritualità pura e lontana dal potere ecclesiastico. Triora, invece, divenne tristemente famosa come teatro dei processi per stregoneria nel XVI secolo, poiché le autorità locali ritenevano che il borgo fosse infestato da pratiche eretiche e sataniche, soprattutto a causa della sua storica connessione con credenze popolari e rituali di origine pre-cristiana. A Pigna, piccolo centro di montagna, si sviluppò una comunità di simpatizzanti del movimento valdese, attirando l’attenzione dell’Inquisizione, che sorvegliava con sospetto i rituali e le prediche svolte in segreto nei boschi e nei villaggi. Anche Dolcedo, vicino alla costa ma lontano dai centri di potere, ospitava gruppi valdesi che vi trovavano terreno fertile per diffondere i loro insegnamenti. Infine, Tenda, al confine con la Francia, fungeva da passaggio per coloro che fuggivano dai controlli ecclesiastici italiani, cercando rifugio nei territori della Provenza e del Delfinato, dove le comunità eretiche erano più tollerate. Ciascuno di questi luoghi rappresenta un esempio di come le Alpi Liguri divennero un crocevia di idee religiose alternative e di resistenza al controllo della Chiesa.