Guglielmo Badino e la testa-reliquiario di San Bernulfo:Paragrafo Committenza

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Guglielmo Badino e la testa-reliquiario di San Bernulfo:Paragrafo Committenza

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Un documento conservato nell'Archivio Capitolare della cattedrale di Mondovì svela le origini del reliquiario. La carta tramanda infatti il testamento di Guglielmo Badino del fu Antonio, titolare di una certa fortuna acquisita sia grazie alla lavorazione e al commercio del cuoio sia grazie al prestito di denaro ad interesse. Il 31 agosto del 1444, consegnando al notaio Baldasal Gagletus le sue ultime volontà "sanus [...] mente et sensu", il testatore non solo dichiarava di voler essere sepolto "in ecclesia sancti Donati [...] in eius capella que vocatur capella sancti Stefani" - per la quale gli eredi avrebbero dovuto far dipingere un'apposita pala d'altare entro due anni dalla sua morte - ma, dopo aver disposto numerosi legati a diversi istituti religiosi, parenti e beneficiari, affermava di aver già speso "de peccunis suis propriis libras quinquaginta" in "fabrica capitis sancti Bernulfi".

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