Il ciclo di San Giovanni Evangelista a Centallo:Paragrafo Descrizione oggetto

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Il ciclo di San Giovanni Evangelista a Centallo:Paragrafo Descrizione oggetto

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Difficile è individuare la data di fondazione della cappella. Nonostante esistesse già da tempo, la prima menzione documentaria è contenuta in una delibera del consiglio comunale di Centallo del 1576 e bisogna aspettare addirittura la visita pastorale effettuata su delega dell'arcivescovo di Torino da Giovanni Battista Serale nell'ottobre del 1751 perché le fonti menzionino almeno di sfuggita il pervasivo ciclo di affreschi che tutt'oggi decora l'interno dell'edificio. Sulle pareti, la distribuzione della decorazione su doppio registro cerca di ovviare agli inconvenienti generati dalle finestre che spezzano la continuità della muratura. Un finto zoccolo ornato da medaglioni e una coppia di volute incorniciano le scene che si posizionano ai lati delle bucature mentre ulteriori episodi figurati sono collocati in quella parte sommitale del muro che, incurvandosi, si raccorda alla volta a crociera. Gli spazi di risulta sono colmati da alcuni tondi, all'interno dei quali si inscrivono l'angelo annunciante e la Vergine annunciata sulla parete sinistra, san Luca e san Giuseppe sulla parete destra, san Gerolamo e santa Caterina di Alessandria sulla parete di fondo. Qui il ciclo è stato manomesso a seguito del posizionamento - dopo il luglio 1770 - dell'altare in stucco e muratura. La cornice modanata al di sopra della mensa conteneva una pala raffigurante San Giovanni Evangelista a Patmos, poi rimossa per rendere visibile l'affresco sottostante della Madonna con Bambino reggente un libro. Nella copertura le specchiature figurate si distribuiscono invece nelle vele e sono contornate da spessi fascioni a grottesca che seguono l'andamento dei costoloni e si insinuano tra i pennacchi. L'intero apparato decorativo ha lo scopo di raccontare per immagini le vicissitudini che coinvolgono il discepolo prediletto da Cristo dopo la Resurrezione e la Pentecoste. La palese fonte di ispirazione è la Legenda Aurea di Jacopo da Varagine. La narrazione ha inizio nella volta con il supplizio dell'olio bollente, l'esilio di Giovanni sull'isola di Patmos, la resurrezione di Drusiana e la disputa con Cratone; per proseguire sulle pareti con l'avidità dei discepoli dell'apostolo, la resurrezione di un giovane sposo, la conversione dei pagani, la prova del veleno e l'ascensione del santo.

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