Pietro Dolce e un'ipotesi per gli apparati effimeri per l’entrata di Emanuele Filiberto a Cuneo :Paragrafo Autore
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Pietro Dolce e un'ipotesi per gli apparati effimeri per l’entrata di Emanuele Filiberto a Cuneo :Paragrafo Autore
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Pietro Dolce, pittore originario di Savigliano, fu richiesto in area cuneese nell’ambito di commissioni di prestigio, come nel loggiato del Casino dei marchesi di Ceva a Chiusa Pesio (1550) dove dipinse scene dall’Orlando Furioso o nella torre civica di Cuneo dove dipinse lo stemma della città (1554). Ancora nel 1564 il governatore del marchesato di Saluzzo Ludovico Birago suggeriva il suo nome al Comune di Savigliano per far dipingere le armi reali sulle porte della città (di nuovo sotto il dominio francese tra 1562 e 1574). Con queste realizzazioni, Pietro Dolce si conferma come raffinato interprete della maniera italiana. Suo figlio Giovanni Angelo fu poi coinvolto in un’impresa civica simile a quella del padre, testimoniando la vicinanza della bottega alle imprese celebrative della zona: nel 1585 i sindaci di Cuneo lo coinvolsero per le pitture dell’arco costruito in occasione dell’entrata di Carlo Emanuele I in città.
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