Pietro Dolce e un'ipotesi per gli apparati effimeri per l’entrata di Emanuele Filiberto a Cuneo :Paragrafo Descrizione oggetto
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Pietro Dolce e un'ipotesi per gli apparati effimeri per l’entrata di Emanuele Filiberto a Cuneo :Paragrafo Descrizione oggetto
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L’entrata a Cuneo della coppia ducale fu celebrata con l’allestimento di sontuosi apparati effimeri descritti nelle cronache coeve, in particolare il Prohemium et sumarium breve cronicarum civitatis Cunei di Giovanni Francesco Corvo e El cavallero resplendor di Tolomeo Molignano. Tali fonti permettono di immaginare la fantasia delle “cose meravigliose” che erano state progettate per l’occasione, e che contavano archi trionfali, teatri effimeri, mostre di stemmi, sculture e dipinti con allegorie e virtù. D’altra parte, le fonti non esplicitano quali botteghe artistiche fossero state impegnate in queste opere, ma un ordinato comunale suggerisce il coinvolgimento pittore saviglianese Pietro Dolce, che proprio nel 1559 era stato incaricato di dipingere l’Assedio di Cuneo sulla facciata della perduta porta di Nostra Donna. La bottega del pittore sarebbe stata impegnata negli stessi anni, intorno al 1560, in una realizzazione simile per il castello di Lagnasco: l’Assedio della città di Cuneo campeggia lungo il vano d’accesso del castello di ponente.
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