Alle origini del santuario di Moretta: la Madonna del Pilone:Paragrafo Descrizione oggetto

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Alle origini del santuario di Moretta: la Madonna del Pilone:Paragrafo Descrizione oggetto

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Secondo la tradizione il pilone era stato edificato qualche decennio prima da un certo Biagio Cevasco, proprietario di alcuni possedimenti attigui che, all'epoca, erano passati in eredità al figlio Carlo Michele. Supposizione avvalorata dal fatto che su una delle facce fosse campito il santo eponimo del presunto committente. La struttura era però decorata su tutte e quattro le superfici principali e, sebbene nell'ultimo quarto del XVII secolo le intemperie avessero già compromesso la metà inferiore delle figure, portando a vista il laterizio, era ancora perfettamente riconoscibile la porzione superiore delle immagini affrescate. A san Biagio succedevano quindi san Francesco d'Assisi, sant'Antonio da Padova e, infine, una Vergine con il Bambino in braccio esemplata sul modello iconografico della Madonna di Oropa, particolarmente venerata nelle campagne piemontesi come protettrice del bestiame. Per riprodurre l'effigie mariana, l'anonimo pittore responsabile della decorazione del pilone si era affidato alla falsariga fornita dall'incisione di Wilhelm De Haen (1620) ma, rispetto al prototipo, aveva introdotto alcune varianti, donando a Maria un incarnato roseo invece che scuro e ponendole in mano una pera invece del pomo canonico.

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