Sepolture e identità comunitaria: la chiesa parrocchiale di San Giovanni :Paragrafo Descrizione oggetto
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Sepolture e identità comunitaria: la chiesa parrocchiale di San Giovanni :Paragrafo Descrizione oggetto
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I verbali della visita pastorale del 1595 riportano come pratica usuale a livello locale la sepoltura di defunti valdesi all’interno della chiesa parrocchiale di San Giovanni. Per questo motivo il visitatore ordinava di intervenire contro gli eretici e dichiarava la chiesa stessa ormai priva delle funzioni parrocchiali. Se dalla prospettiva vescovile spostiamo l’attenzione sui fedeli e se a quei fedeli guardiamo come gruppo solidale attivo all’interno della chiesa parrocchiale di San Giovanni, la presenza di sepolture valdesi nella chiesa della comunità suggerisce non solo una collaborazione tra cattolici e valdesi, ma anche il prevalere dei legami sociali e politici su quelli strettamente confessionali. In altre parole, la fede non era, probabilmente, elemento identitario della comunità. In effetti, nonostante i divieti imposti dal trattato di Cavour (1561), la chiesa locale continuava a essere luogo di azione comunitaria per cattolici e valdesi indistintamente. La sepoltura all’interno dell’edificio è in questo senso segno di appropriazione identitaria del luogo sacro da parte del laicato.
Negli atti della visita del 1699 la chiesa, ripristinata nelle sue funzioni parrocchiali, ospitava un altare della comunità, dedicato alla Concezione della Vergine e ai Santi Stefano e Rocco. Proprio davanti a questo altare si trovavano le insegne e il sepolcro della comunità. La cronologia in questo caso è significativa: di quale comunità l’altare e il sepolcro erano espressione identitaria? Proprio la fine del XVII secolo rappresenta infatti il momento del ritorno dei valdesi nella valle e il ristabilimento nei loro diritti. A livello amministrativo, nonostante la divisione amministrativa, a San Giovanni alla componente cattolica minoritaria era garantita un’ampia rappresentanza (un sindaco e metà del consiglio comunale). Ulteriori ricerche andranno allora fatte per comprendere se la comunità che trovava sepoltura fosse quella confessionale – il popolo cattolico affidato alle cure della Vergine – oppure la comunità civile nel suo insieme, come la presenza delle insegne sembra suggerire.
Negli atti della visita del 1699 la chiesa, ripristinata nelle sue funzioni parrocchiali, ospitava un altare della comunità, dedicato alla Concezione della Vergine e ai Santi Stefano e Rocco. Proprio davanti a questo altare si trovavano le insegne e il sepolcro della comunità. La cronologia in questo caso è significativa: di quale comunità l’altare e il sepolcro erano espressione identitaria? Proprio la fine del XVII secolo rappresenta infatti il momento del ritorno dei valdesi nella valle e il ristabilimento nei loro diritti. A livello amministrativo, nonostante la divisione amministrativa, a San Giovanni alla componente cattolica minoritaria era garantita un’ampia rappresentanza (un sindaco e metà del consiglio comunale). Ulteriori ricerche andranno allora fatte per comprendere se la comunità che trovava sepoltura fosse quella confessionale – il popolo cattolico affidato alle cure della Vergine – oppure la comunità civile nel suo insieme, come la presenza delle insegne sembra suggerire.
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