Dalla metà del XVI secolo, la vicinanza alla Francia favorì la diffusione della religione riformata nella valle Varaita. Il fenomeno, benché abbia interessato soprattutto la Castellata, coinvolse anche il territorio di Sampeyre. La diffusione della religione riformata nel territorio di Sampeyre assunse due volti: quello della distruzione, causata dal passaggio delle truppe armate ugonotte lungo la vallata e quello dell'integrazione, visibile nella convivenza pacifica, all'interno di uno stesso abitato, di cattolici e riformati. Tra il 1570 e il 1580, a Sampeyre alcuni edifici religiosi della zona furono usati come luoghi di difesa e di resistenza. Nel corso delle visite pastorali del 1584 e del 1594 il vescovo di Saluzzo osservò i segni delle incursioni ugonotte sulle chiese del capoluogo, di Becetto e di Villar. La chiesa di San Pietro nel 1584 risultava priva delle ostie consacrate perché il luogo in cui erano solitamente riposte era stato distrutto; stessa sorte aveva subito il fonte battesimale di Becetto. La chiesa di Villar era stata invece saccheggiata. Nel 1594 il campanile della chiesa di S. Pietro doveva essere ricostruito, poiché distrutto dagli uomini in armi.