Un alpeggio di transito: l'Alpe la Motta:Paragrafo Contesto
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Un alpeggio di transito: l'Alpe la Motta:Paragrafo Contesto
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L'"alpe la Motta" costituisce il principale argomento della controversia territoriale che oppose le comunità di Limone e Boves per diversi secoli. La controversia territoriale per l’alpe la Motta è documentata tra XV e XVII secolo:
Nel XV secolo le transazioni si concentrano sulla definizione dei confini e della modalità d’uso degli spazi comuni sull’alpe la Motta, utilizzati come area di pascolo e di raccolta delle castagne.
Nel 1471 si impone il divieto di accesso nell’area da metà maggio a fine settembre.
Nel 1472 è introdotto il problema fiscale relativo ai carichi imposti dalla comunità di Boves agli uomini di Limone insediati nel suo territorio. La disputa abbandona quindi le tematiche relative allo sfruttamento delle risorse e si concentra sui transiti e le tasse.
Dal 1532 riprende la controversia, con numerosi atti di definizione e maggiorazione dei carichi fiscali dovuti dai limonesi alla comunità di Boves, per i beni posseduti sul loro territorio. Fondamentale è poi il mantenimento di un corridoio commerciale libero da gabelle che passava attraverso l’alpeggio e grazie al quale i limonesi potevano far passare il proprio bestiame e le proprie merci attraverso un percorso stradale che connetteva Boves, Borgo e Cuneo all’alta valle e al valico di Tenda.
Nel XVII secolo le tasse imposte da Boves aumentano e si assiste così ad una graduale diminuzione dei possedimenti dei limonesi in quest’area e ad una probabile minore frequenza nell’utilizzo del percorso di transito alternativo.
Nel XV secolo le transazioni si concentrano sulla definizione dei confini e della modalità d’uso degli spazi comuni sull’alpe la Motta, utilizzati come area di pascolo e di raccolta delle castagne.
Nel 1471 si impone il divieto di accesso nell’area da metà maggio a fine settembre.
Nel 1472 è introdotto il problema fiscale relativo ai carichi imposti dalla comunità di Boves agli uomini di Limone insediati nel suo territorio. La disputa abbandona quindi le tematiche relative allo sfruttamento delle risorse e si concentra sui transiti e le tasse.
Dal 1532 riprende la controversia, con numerosi atti di definizione e maggiorazione dei carichi fiscali dovuti dai limonesi alla comunità di Boves, per i beni posseduti sul loro territorio. Fondamentale è poi il mantenimento di un corridoio commerciale libero da gabelle che passava attraverso l’alpeggio e grazie al quale i limonesi potevano far passare il proprio bestiame e le proprie merci attraverso un percorso stradale che connetteva Boves, Borgo e Cuneo all’alta valle e al valico di Tenda.
Nel XVII secolo le tasse imposte da Boves aumentano e si assiste così ad una graduale diminuzione dei possedimenti dei limonesi in quest’area e ad una probabile minore frequenza nell’utilizzo del percorso di transito alternativo.
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