L'area montuosa di prati e boschi denominata con il toponimo "alpe la Motta" costituisce il principale argomento della controversia territoriale che oppose le comunità di Limone e Boves per diversi secoli. Inizialmente la lite si concentrò sulla definizione delle regole di utilizzo dell'alpeggio, mentre da fine ‘400 questo divenne inaccessibile per l’intera stagione estiva e si delinearono due diverse aree di sfruttamento delle risorse per le due comunità. Nel frattempo, si era verificato un aumento dei possedimenti fondiari dei “particolari” di Limone entro i confini di Boves nei pressi dell’alpeggio e la comunità di Limone aveva imposto un nuovo percorso stradale per i mulattieri e i commercianti, che da Boves attraversava l’alpe la Motta fino a Limone, evitando il pedaggio di Roccavione. Di conseguenza, a partire dal Cinquecento la disputa si concentrò da un lato su una progressiva maggiorazione dei carichi fiscali dovuti dagli uomini di Limone per i loro possedimenti a Boves e dall’altro sul mantenimento dell’esenzione dalle gabelle sui traffici commerciali dei limonesi.